Era il 2014, non andavo in vacanza da due anni e l'ultimo viaggio degno di questo nome risaliva ad ancora prima. Ne avevo bisogno, ne avevo l'occasione, ma non c'era nessuno disposto a venire con me. Così sono partita da sola e tanti saluti e grazie. Destinazione: Copenhagen.

La prima cosa che ho fatto appena atterrata è stato cercare di salire sul treno giusto e col biglietto giusto. Fatto quello, ero a cavallo. Infatti, la seconda cosa che ho fatto, uscita dalla stazione Københavns H., è stato perdermi. Mi sono furbescamente rifiutata di estrarre una qualsiasi mappa e ho deciso di dirigermi verso l'hotel guidata dal solo istinto da piccione viaggiatore. Leggi: ho vagato qualcosa come un'ora e mezza nella zona di Versterbro (se interessa, lungo Halmtorvet e dintorni ci sono un sacco di localini per mangiare e bere la sera) finchè non sono miracolosamente arrivata dove dovevo arrivare. Tempo di depositare la valigia e mi sono rimessa in marcia. In poche ore ho camminato attraverso Nyhavn, la zona nei dintorni del Christiansborg Slot, lo Slotsholmen, il parco della vecchia biblioteca reale, la zona della Black Diamond, lo Strøget. Ho anche visitato la Ny Carlsberg Glyptotek (bellissima e con spettacolare vista dal tetto), che proprio quel giorno offriva l'ingresso gratuito, cosa non rara, a Copenhagen: controllate sui siti e organizzatevi di conseguenza, se potete. Il secondo giorno, complice una sveglia all'alba data da luce naturale nella stanza e vicinanza dei binari, ho coperto la più grande distanza a piedi mai azzardata. Non saprei quantificarla in chilometri, ma so quanto mi è costata in vesciche ai piedi. Strøget deserto (prima delle 9 non ho visto nessuno in giro, a parte i netturbini), poi Nørregade e Sankt Pedersstraede, con visita improvvisata all'omonima chiesa, poi parco di Kongens Have e visita del Rosenborg Slot (merita!), passeggiata fino all'Amalienborg Slot e visita del Museo in loco (mah, lasciate stare a meno che non stia proprio piovendo parecchio), altra passeggiata fino alla celebre statua della Sirenetta (piuttosto deludende, ad essere franca), quindi ritorno verso Nyhavn prima di ritrovarmi a passeggiare lungo il Peblinge Sø e poi dalle parti di Gammel Kongevej a Frederiksberg. Presa dalla foga di girare e vedere e assaporare tutto mi sono rifiutata di prendere la metro o un bus o una bicicletta, da genio quale sono. Ero così devastata dal dolore ai piedi, a quel punto, e lontanissima dall'hotel, che mi sono infilata nel primo negozio sportivo di Nørrebro e ho comprato un paio di scarpe da ginnastica super ammortizzate, impietosendo il commesso con le mie condizioni da pellegrina (ben 50Kr di sconto per la simpatia) e impressionandolo perchè, wow! un'italiana che sa parlare inglese? Robe mai viste! Anche così, ogni passo è stato una tortura. Ma io sono masochista, quindi sono tornata a piedi verso l'hotel facendo pure una geniale deviazione per lo Strøget, non tanto perchè adori il caos e la gente e i negozi di paccottiglia per turisti, ma perchè volevo passare a prendermi un pølsen ad un particolare chioschetto per cena, prima di stramazzare in camera. La follia. Salterò i dettagli splatter su come ero ridotta alla fine e su quanti giorni ci ho messo per guarire per dire che il terzo giorno ho, saggiamente, camminato ancora: colazione con un dolce alla cannella da millemila calorie e mezzo litro di English Breakfast nel parco della vecchia biblioteca reale, poi via, verso il Botanisk Have, dove ho ampiamente goduto delle numerose panchine, quindi tappa allo Staten Museum for Kunst (sempre gratis, all'epoca), altro giro al parco del Rosenborg Slot e seconda chance a Nørrebro, dove ho vagato a caso, prima di arrendermi e tornare in hotel. L'ultima mattinata in città l'ho sfruttata andando a visitare il DAC, il centro per il Design e l'Architettura e la zona di Christianshavn, e sono riuscita anche a sopravvivere ad un blocco digestivo, recuperare la valigia, andare in aeroporto e prendere l'aereo senza morire. Non male come primo viaggio da sola.

A black and white photo of the interior of the Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen
A black and white photo of the bookshop of the Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen
A photo of the interior of the Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen
A photo of the bookshop of the Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen
A photo of the bookshop of the Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen
A black and white photo of the interior of the Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen
A photo outside the Black Diamond Library, Copenhagen
A photo outside the Black Diamond Library, Copenhagen
A photo of a street of Copenhagen
A photo of a red brick building, in Copenhagen
A photo of a street of Copenhagen
A photo of the Rosenborg Slot in Copenhagen
A photo of the Rosenborg Slot in Copenhagen
A photo of a ceiling inside the Rosenborg Slot in Copenhagen
A photo of the mirror room inside the Rosenborg Slot, Copenhagen
A photo of the mirror room inside the Rosenborg Slot, Copenhagen
A photo of the courtyard of the Christiansborg Slot, Copenhagen
A photo of the Kalvebolg Bølge, Copenhagen

Copenhagen mi è piaciuta così tanto che ci sono tornata lo stesso anno, in ottobre, con un'amica che ci aveva vissuto per un po' di tempo. Ho avuto così modo di restare fuori la sera, fare una tappa alla vicina Malmo, prendere un treno per Helsingør e visitare il M/S Museet for Søfart (Museo Marittimo), fermarmi lungo la via del ritorno a Humlebæk per visitare il Louisiana Museum e mangiare una fetta di torta al cioccolato in una caffetteria che non avrebbe sfigurato a Stars Hollow, vedere la zona dell'Università e Christiania. La terza volta, era agosto 2015 ed ero in tour in solitaria per alcune tra le principali città scandinave. Ma questa, è un'altra storia.

Lezioni imparate o certezze confermate:
- indossare scarpe comode e ammortizzate SEMPRE;
- spezzare le tratte a volte aiuta ad ottimizzare le spese;
- vale la pena controllare se ci sono musei con ingresso gratuito o con giornate ad ingresso ridotto/gratis e approfittarne;
- un museo (o una chiesa) possono salvare la vita in caso di clima avverso/stanchezza estrema/necessità primarie/bisogno di wifi;
- a volte funzionano da riparo anche centri commerciali e grandi negozi, ma possono essere deleteri per le finanze;
- in caso di hotel, cercare quelli con la colazione inclusa;
- comprare una city card che includa ingressi ad attrazioni, sconti e abbonamenti ai mezzi pubblici e usarla al massimo ripaga parecchio;
- se tripadvisor non funziona, chissene: andate dove vedete tante persone del posto;
- lo street food salva spesso pancia e portafogli (vedi sopra).

A photo of the Maritime Museum in Helsingør, Denmark
A photo of the Maritime Museum in Helsingør, Denmark
A photo of the Maritime Museum in Helsingør, Denmark
A photo of the Maritime Museum in Helsingør, Denmark
A photo of the Louisiana Museum of Art, Denmark
A photo of the Maritime Museum in Helsingør, Denmark
A photo of the Louisiana Museum of Art, Denmark
A photo of the Louisiana Museum of Art, Denmark
A photo of the Louisiana Museum of Art, Denmark